Tutti sentiamo parlare del mercato energetico , ma probabilmente in pochi sanno dire esattamente di cosa si tratta e ancor meno come realmente funziona. Scopriamolo insieme.
Spesso quando si parla di energia si usano termini che non sempre sono chiari a chi non è un addetto ai lavori.
E quando gli addetti parlano del mercato energetico, di frequente usano le sigle MPE e MTE.
Ma di cosa si tratta? Cercheremo di spiegarvelo in modo semplice.
La liberalizzazione del settore elettrico avviata in Italia nel 1999 ha portato alla nascita del cosiddetto mercato elettrico, cioè la sede dove hanno luogo le transazioni legate alla compravendita all’ingrosso dell’energia elettrica.
Il mercato elettrico italiano si divide in:
- “Mercato a pronti” (MPE);
- “Mercato a termine” (MTE).

Il mercato a pronti si riconduce alla borsa elettrica, nella quale viene rilevato anche il Prezzo unico nazionale (PUN) dell’energia elettrica.
Questo tipo di mercato non vede l’incontro di 2 parti, ma ogni operatore ha come controparte il mercato stesso, che prevede il classico incontro tra domanda e offerta, con il sistema del prezzo marginale.
Questo mercato ha al suo interno:
- Il mercato del giorno prima (MGP): che permette a produttori, grossisti e clienti finali di vendere o acquistare energia elettrica per il giorno successivo;
- Il mercato infragiornaliero (MI): che permette a produttori e grossisti di apportare modifiche ai programmi definiti nel MGP attraverso ulteriori offerte di acquisto o vendita.
Il Mercato a termine, invece, è un mercato in cui le transazioni e il prezzo applicabile sono concordati in un determinato momento, ma saranno regolati in futuro (a partire da due giorni lavorativi).
Acquirenti e venditori si accordano su un determinato prezzo di vendita che rimarrà in vigore per una futura transazione e anche se le condizioni di mercato o altre circostanze cambiano al momento della transazione, il prezzo precedentemente concordato verrà mantenuto.